Aldo Motta è nato a Licodia Eubea ma da sempre ha vissuto e operato a Catania dove, nel marzo 2019, è morto a 85 anni. Entrato appena diciottenne al vecchio Corriere di Sicilia, vi lavorò per quasi vent’anni, prima come redattore sportivo e quindi con la carica di caposervizio alla “Politica”.
All’attività giornalistica segue una lunga parentesi in cui si dedica ad attività commerciali (aprendo un’agenzia immobiliare e una boutique), dedicandosi alla scoperta dei luoghi del mondo in un centinaio di viaggi verso svariate mete, dedicandosi all’intrattenimento con la gestione di un night-discoteca e di un piano bar e infine dedicandosi ad attività artistiche con tre gallerie d’arte. Per tornare infine alla cultura dello scritto fondando il circolo culturale “Incontri” e l’omonimo bimestrale di Costume e Cultura.
Con lo pseudonimo di “Anonimo Catanese” ha dato alle stampe i seguenti titoli:
•”L’estate ha l’anima nuda”
•”Un’estate e poi niente”
•”Cinquanta poesie inedite”
•”Un racconto intimo”
•”Diario intimo”
•”Un paesino chiamato Acquarosa”
Con il proprio nome invece ha dato alle stampe i seguenti titoli:
•”A Catania con amore”
•”C’era anche il Corriere di Sicilia”
•”Palcoscenico e dintorni”
•”Le riviste culturali italiane che hanno fatto costume e opinione”
•”Quelle persiane chiuse”
•”Breviario della storia di Catania”
•”Diario di una gentildonna inglese che soggiornò a lungo in Catania” (ed. Mare Nostrum)
•”Catania antica in pillole”
•”Racconti di paese”
•”Le incredibili vicende di Grazia Longo rapita per amore ad Aci Sant’Antonio”
•”Catania a pezzi” (scritto con Tino Vittorio)
•”Gli antichi mestieri”
•”Catania, una volta” (ed. Mare Nostrum)
Personaggio eclettico e autore di testi teatrali è redattore capo di “Arte e Folklore di Sicilia” e collabora con varie riviste letterarie.